Entro il 2016 addio contratti a progetto

Le tipologie contrattuali cui può ricorrere il datore di lavoro per assumere sono decisamente troppe. Si parla di circa 44 strumenti differenti. Così l’ambizione del Job Act è anche quella di semplificare il mercato del lavoro. La soluzione dovrebbe essere discussa venerdì prossimo dal Consiglio dei Ministri che delibererà su uno dei decreti delegati attuativi della recente riforma del lavoro.

L’intenzione è quella di scrivere un testo unico che semplifichi tutte le tipologie contrattuali e i rapporti di lavoro. Un’ambizione certamente alta, ma che, comunque, ha già dei punti fermi.

Il primo lo abbiamo scoperto qualche mese fa: si tratta del nuovo contratto a tutele crescenti che cambia l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e costituisce, in effetti, una profonda riforma in una materia che, dagli anni ’70, quasi mai era stata toccata.

Il restyling proseguirà con un altro punto fondamentale della riforma: il superamento dei co.co.pro. (contratti a progetti), nipoti dei co.co.co. (contratti a prestazione coordinata e continuativa). L’obiettivo del Governo è quello di mettere finalmente un punto fermo sulla distinzione tra lavoro autonomo e subordinato, onde evitare quelle zone d’ombra su cui molte aziende hanno puntato per eludere la normativa lavoristica, con il triste fenomeno delle false partite iva.

Sui collaboratori a progetto, in particolare, l’ipotesi è di partire con un periodo di transizione per arrivare a cancellare definitivamente questo tipo di contratto entro il 1° gennaio 2016.

L’abolizione riguarderà anche le associazioni in partecipazione (già ridimensionate dalla riforma Fornero) e il job sharing (in realtà mai decollato).

Il contraltare si chiama voucher: il Governo mira ad ampliarne l’applicazione, rendendone più agevole l’utilizzo, eventualmente aumentando i massimali che attualmente sono di 5mila euro nell’anno solare e di 2mila per committente imprenditore o professionista.

Semplificazioni in vista anche per il part time in modo da facilitarne l’utilizzo.
Per quanto, invece, riguarda i contratti a termine, si discute sulla possibilità di ridurre il numero di proroghe (da 5 a 3) e la durata massima (da 36 a 24 mesi). Una formula che è già stata oggetto di diversi tira-e-molla negli scorsi anni.

Fonte:
http://www.laleggepertutti.it/78514_entro-il-2016-addio-contratti-a-progetto

Pubblicato da mobertos

La nostra società è dominata da gente folle che persegue scopi malati. Penso che veniamo gestiti da fanatici con obiettivi fanatici, ed è probabile e che sarò io ad essere considerato pazzo per quello che ho deciso di postate qui sul blog "Esci dal Cerchio". E' questa la cosa folle! La frase è di John Lennon che ho adattato. A lui devo il merito di una certa influenza durante la mia gioventù. Da giovane avevo tanta energia e il mondo degli adulti non mi piaceva; entravo sempre in conflitto con chi voleva impormi qualcosa. Perché loro sapevano! Fin da piccolo, avevo capito invece che per imparare dovevo vivere quella cosa in prima persona. Potevano dirmi quello che volevano ma se avevo deciso di farla, la facevo, a tutti i costi. Pensavo che dovevo sperimentare sulla mia pelle le nuove esperienza che mi scoprivo giorno dopo giorno. Come si può capire, apprendere, sbagliare, senza vivere l'esperienza in prima persona? Che forse un uomo non deve mai sbagliare? Da qui la mia innata capacità ad affrontare ogni esperienza anche pericolosa, senza paura, anche al di sopra delle mie reali capacità anche pagando in prima persona. Il rischio mi ha sempre affascinato.