Impariamo tutti, Amministrazioni locali in testa, a riconoscere cos’è un‘impronta ecologica (vedi esempio Ecoistituto Castelli Romani… lago di Nemi e lago di Albano),
cos’è una superficie ecologicamente produttiva,
qual è la ragione di fondo di questa crescente ingiustizia sociale.
Oggi non ci possiamo più permettere il lusso di ignorare.
Non possiamo più ragionare in termini di Nimby.
Non dobbiamo più permettere a noi stessi di non chiederci quali saranno gli effetti delle nostre azioni o della nostra passività.
L’AMBIENTE DEVE AVERE LA PRIORITÀ ASSOLUTA SU OGNI ALTRA SCELTA
Chiediamo ai nostri Sindaci di analizzare l’impronta ecologica dei Comuni del nostro territorio, per capire e dimostrare a che punto stiamo e come possiamo intervenire su decisioni che continuano ad alimentare inquinamento, danni alla salute e agli ecosistemi, e soprattutto disordini e infelicità sociale.
“La giustizia ambientale va di pari passi con la giustizia sociale”
Che questa data del 20 agosto rimanga impressa nelle nostre coscienze per gli altri 364 giorni dell’anno.