Marea nera in Tunisia dopo l’incidente alle trivelle

Marea nera in Tunisia, dopo gli allarmi di Greenpeace e Legambiente il Movimento 5 Stelle chiede al governo d’intervenire per avere notizie certe. Lo fa con interrogazioni presentate al Senato e alla Camera a prima firma Vincenzo Santangelo e Davide Crippa.
In merito all’incidente che si è verificato domenica 13 marzo sulle coste delle isole Kerkennah, nella regione di Sfax in Tunisia, a 120 chilometri a sud di Lampedusa, l’incidente che è stato praticamente ignorato dalla stampa, escluso qualche sito tunisino che riporta che i ministeri tunisini della Salute e dell’Ambiente hanno aperto un’inchiesta per chiarire le responsabilità della società Thyna Petroleum Services, a cui sarebbe imputabile il danno. “La società civile residente sull’isola denuncia gravissimi danni” ha ricordato Legambiente.

Il Governo è a conoscenza di questo incidente? Quali azioni di competenza il governo italiano sta mettendo in atto per monitorare ed evitare che la marea nera, possa arrivare nei mari italiani e nelle vicine coste di Pantelleria, Lampedusa o dell’intera Sicilia?
Quanto sta accadendo ci ricorda ogni giorno di più l’importanza di superare la società delle fonti fossili, andando verso una nuova economia rispettosa dell’ambiente, come richiesto anche nell’Enciclica Laudato Si di Papa Francesco.

Per questo è importante che il prossimo 17 aprile tutti gli italiani si rechino alle urne per votare Si al referendum sulle trivellazioni marine.

24 Mar 2016

VIDEO Perchè votare Sì al referendum contro le trivelle
http://www.beppegrillo.it/la_cosa/2016/03/24/votiamo-si-contro-le-trivelle/

Pubblicato da mobertos

La nostra società è dominata da gente folle che persegue scopi malati. Penso che veniamo gestiti da fanatici con obiettivi fanatici, ed è probabile e che sarò io ad essere considerato pazzo per quello che ho deciso di postate qui sul blog "Esci dal Cerchio". E' questa la cosa folle! La frase è di John Lennon che ho adattato. A lui devo il merito di una certa influenza durante la mia gioventù. Da giovane avevo tanta energia e il mondo degli adulti non mi piaceva; entravo sempre in conflitto con chi voleva impormi qualcosa. Perché loro sapevano! Fin da piccolo, avevo capito invece che per imparare dovevo vivere quella cosa in prima persona. Potevano dirmi quello che volevano ma se avevo deciso di farla, la facevo, a tutti i costi. Pensavo che dovevo sperimentare sulla mia pelle le nuove esperienza che mi scoprivo giorno dopo giorno. Come si può capire, apprendere, sbagliare, senza vivere l'esperienza in prima persona? Che forse un uomo non deve mai sbagliare? Da qui la mia innata capacità ad affrontare ogni esperienza anche pericolosa, senza paura, anche al di sopra delle mie reali capacità anche pagando in prima persona. Il rischio mi ha sempre affascinato.