Pensione gonfiata

Pensione gonfiata, (fenomeno speculare a quello degli stipendi gonfiati) in inglese “pension spiking”, è il processo che aumenta o “gonfia” gli stipendi negli anni immediatamente precedenti il pensionamento al fine di ricevere pensioni più alte di quelle che altrimenti si sarebbero potute ottenere in virtù di sistemi pensionistici senza patrimonio di previdenza con pensione di vecchiaia calcolata con un metodo appartenente ad uno schema pensionistico con formula delle rendite predefinita legato alle ultime retribuzioni ovvero, in casi specifici, norme speciali per categorie limitate di lavoratori che permettono l’ottenimento di elevati assegni integrativi a fronte di limitati versamenti di contributi obbligatori.

La pensione gonfiata, legata agli enti previdenziali pubblici con gestione finanziaria senza copertura patrimoniale, si può ottenere quando il metodo di calcolo della pensione di vecchiaia non è legato ai contributi obbligatori per le assicurazioni obbligatorie versati, ma solo agli stipendi per cui, l’aumento elevato di poche annualità di stipendio consente di aumentare la riserva matematica corrispondente alla pensione concessa è ben superiore al montante contributivo individuale corrispondente al medesimo lavoratore.

Ciò determina la nascita di un ulteriore debito previdenziale latente che viene posto a carico dello Stato italiano (contribuenti legali n.d.t.) attraverso l’aumento del debito pubblico implicito prima e successivamente del debito pubblico esplicito.

E’ un sistema di spoliazione legale a vantaggio di elite della società italiana.

Il caso dei vice comandanti dell’arma dei Carabinieri

Un esempio di pensione gonfiata è ben descritto da un articolo di Tito Boeri relativo ai trattamenti dei vice comandanti dell’arma dei Carabinieri.

La pensione integrativa gonfiata dei sindacalisti

Un esempio di spoliazione legale evidenziato dal programma televisivo le Iene nella trasmissione del 17/09/2014 e nella trasmissione del 1/10/2014, riguarda l’applicazione dell’art. 3 del D.Lgs. 564/1996 che, per alcuni dirigenti sindacali, a fronte di versamenti di un solo anno di stipendio ricevono, con costi a carico dell’INPS, una pensione integrativa agganciata all’importo dell’ultimo stipendio (ULTIMO STIPENDIO avete letto bene!).

Ad esempio, versando per otto mesi i contributi su uno stipendio di circa 8.000€ al mese, si può ottenere un assegno integrativo di ca. 5000€ al mese.

Pensate cosa possa fare Raffaele Bonanni della Cisl, un segretario sindacale da 336mila euro l’anno (25.000€ al mese).
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/30/cisl-raffaele-bonanni-segretario-sindacale-336mila-euro-lanno/1181430/

Tale tipo di prestazione, nella classifica dei regali del sistema pensionistico obbligatorio in Italia, è sicuramente al vertice in tutti gli indicatori.

Il D.Lgs. 564/1996 è stato approvato dal governo Prodi I con Tiziano Treu ministro del lavoro e della previdenza sociale Carlo Azelio Ciampi ministro del tesoro.

L’autore della legge Tiziano Treu, divenuto commissario straordinario dell’INPS il primo ottobre 2014, in una intervista nella trasmissione del 8/10/2014 del programma televisivo Le Iene dichiarava ”Hanno usato la legge in questo modo un po’ furbesco – ha aggiunto Treu – per gonfiare le retribuzioni e quindi le pensioni. E’ un uso distorto della legge che va corretto”.

In Italia i sindacati assommano, come sigle distinte, a diverse centinaia, quindi ogni anno ci sono centinaia di dirigenti sindacalisti che, potenzialmente, potrebbero usufruire di tale normativa.

Qui la legge Treu:
Decreto Legislativo 16 settembre 1996, n. 564
http://www.camera.it/parlam/leggi/deleghe/96564dl.htm

Fonte:
http://it.m.wikipedia.org/wiki/Pensione_gonfiata#La_pensione_integrativa_gonfiata_dei_sindacalisti

Pubblicato da mobertos

La nostra società è dominata da gente folle che persegue scopi malati. Penso che veniamo gestiti da fanatici con obiettivi fanatici, ed è probabile e che sarò io ad essere considerato pazzo per quello che ho deciso di postate qui sul blog "Esci dal Cerchio". E' questa la cosa folle! La frase è di John Lennon che ho adattato. A lui devo il merito di una certa influenza durante la mia gioventù. Da giovane avevo tanta energia e il mondo degli adulti non mi piaceva; entravo sempre in conflitto con chi voleva impormi qualcosa. Perché loro sapevano! Fin da piccolo, avevo capito invece che per imparare dovevo vivere quella cosa in prima persona. Potevano dirmi quello che volevano ma se avevo deciso di farla, la facevo, a tutti i costi. Pensavo che dovevo sperimentare sulla mia pelle le nuove esperienza che mi scoprivo giorno dopo giorno. Come si può capire, apprendere, sbagliare, senza vivere l'esperienza in prima persona? Che forse un uomo non deve mai sbagliare? Da qui la mia innata capacità ad affrontare ogni esperienza anche pericolosa, senza paura, anche al di sopra delle mie reali capacità anche pagando in prima persona. Il rischio mi ha sempre affascinato.