Zbigniew Brzezinski… chi è costui?

L’era tecnotronica secondo Zbigniew Brzezinski
(articolo di Corrado Penna)

Zbigniew Brzezinski… chi è costui? Chi è questo personaggio, il cui nome e cognome sono un impronunciabile ingorgo di consonanti? Eminenza grigia ai tempi del Presidente “democratico” Jimmy Carter, Brzezinski è uno dei più diabolici e sfacciati globalizzatori che appestano il pianeta. 

Qui di seguito riportiamo alcuni estratti dal libro di Zbigniew Brzezinski intitolato “Tra due età, il ruolo dell’America nell’era tecnotronica” (Between two ages: America’s rôle in the technotronic era). 

“Allo stesso tempo, la capacità di affermare il controllo sociale e politico sulla volontà individuale sarà intensificato. Presto sarà possibile stabilire il dominio quasi continuo su ogni cittadino e tenere aggiornati i files che contengono anche i dettagli più personali sulla salute e sul comportamento di ogni persona, oltre alle informazioni più usuali”. 

“Questi files saranno oggetto di tracciatura istantanea per opera delle autorità. Il potere è in mano a coloro che controllano le informazioni. Le nostre attuali istituzioni saranno sostituite da organi preposti alla gestione delle crisi, il cui compito sarà quello di individuare, in anticipo, probabili questioni sociali e di sviluppare programmi per affrontarle”. 

“Questo incoraggerà le tendenze nel corso dei decenni successivi verso un’era tecnotronica, una dittatura, lasciando ancora meno spazio alle istituzioni politiche nel modo in cui le conosciamo. Infine, in vista della fine del secolo, la possibilità del controllo biochimico della mente, della manipolazione genetica dell’uomo, compresi gli esseri bionici che funzioneranno e ragioneranno come uomini, potrebbe dar luogo ad alcune difficili questioni”. 

“Ciò che rende gli Stati Uniti d’America unici è la loro volontà di sperimentare il futuro, che si tratti di pop art o di LSD. Oggi, gli U.S.A. sono la società creativa; gli altri, più o meno consapevolmente, sono al rimorchio”. 

Se qualcuno si chiede chi sia questo Brzezinski, ricordiamo la sua qualifica di docente di Scienze politiche ed il suo ruolo di Consigliere alla sicurezza nazionale sotto il presidente degli Stati Uniti, Jimmy Carter. Egli è esponente del Club di Roma, del C.F.R. (think thank la cui fondazione è attribuita da alcuni autori ai Gesuiti, n.d.r.) e, secondo le ricerche di John Coleman, sarebbe rappresentante anche del “Comitato dei 300” nonché della Nobiltà nera polacca (per Nobiltà nera si intende un’aristocrazia elitaria impegnata nella costruzione del Nuovo ordine mondiale).

Oltre al libro succitato, Brzezinski ha scritto anche il trattato di geopolitica “La grande scacchiera”, nel quale vengono esposte idee di lì a poco messe in pratica (ad esempio, l’intervento armato degli U.S.A. nei Balcani, realizzato all’inizio di questo secolo, è preconizzato nel saggio). Come potrebbe il Nostro aver preannunciato certi eventi, se non fosse stato a conoscenza di precisi piani o se non fosse egli stesso ad elaborarli all’interno delle organizzazioni mondialiste?

Quanto annota Brzezinski non è quindi il vaneggiamento di un folle, ma la lucida enunciazione di un progetto che i componenti di una certa cricca intendono attuare. La progressiva digitalizzazione dei documenti (eufemisticamente definita “smaterializzazione”) all’interno della pubblica amministrazione e della scuola italiana è solo un esempio di quanto vaticinato da Brzezinski nel suo volume sull’era tecnotronica. Il movimento transumanista che “sogna” uomini con innesti robotici è un’altra proiezione su un imminente futuro. La tessera sanitaria che serve a digitalizzare tutte le informazioni inerenti alla salute di un individuo corrisponde esattamente a quanto preannunciato nel libro (“tenere aggiornati i files che contengono anche i dettagli più personali sulla salute e sul comportamento di ogni cittadino”). La propaganda martellante per l’innesto del microchip, prima negli animali e poi negli uomini, appartiene evidentemente al medesimo disegno diabolico, proprio come la diffusione di trasmissioni per bambini in cui si vedono personaggi con l’antenna sul capo e lo schermo sulla pancia (si pensi ai i famigerati “Teletubbies”).

Quanto al “controllo biochimico della mente” questo è in realtà già da tempo una realtà attraverso l’uso sempre più diffuso di psicofarmaci, senza dimenticare i composti aviodispersi (scie chimiche) e le parallele tecnologie di controllo delle mente tramite segnali elettromagnetici.

Mentre gli esponenti dell’élite globale prevedono future manipolazioni del D.N.A. umano, i governi da loro controllati avviano la schedatura genetica della popolazione. Che quest’ultimo progetto serva a qualcosa di buono per la salute degli esseri umani è difficile da credere, altrimenti i cittadini ed i medici sarebbero avvisati dell’alta percentuale di persone portatrici di quei geni che predispongono all’intolleranza verso il glutine.

Di conseguenza possiamo facilmente arguire che quando Brzezinski afferma, “ciò che rende gli Stati Uniti d’America unici è la loro volontà di sperimentare il futuro, che si tratti di pop art o L.S.D.”, intende dire in realtà che gli Stati Uniti sono il luogo ove la masnada sperimenta molte delle tecnologie che vengono poi diffuse nel resto del mondo.

John Rappaport in un suo recente articolo ci informa su un “programma di ricerca per cui l’esercito statunitense sta tentando di ottenere i dati biometrici di tutta la popolazione afghana”, secondo le linee di un documento intitolato “Guida agli ufficiali per i rilievi biometrici in Afghanistan: osservazioni, note e modalità” e consultabile qui. [1]

Come scrive Rappaport “Attraverso l’uso di apparecchi elettronici, le impronte digitali, la raccolta di campioni di D.N.A. e le ‘interviste’ realizzate alla popolazione, l’esercito a stelle strisce sta perseguendo un obiettivo terrificante: l’identificazione e la schedatura di tutti i 25 milioni di Afghani che vivono non solo nelle città e nei villaggi, ma anche di quelli che abitano su montagne impervie. I profili individuali includono una valutazione sull’eventuale livello di pericolosità del soggetto”. 

Mentre l’esercito, la polizia, i servizi segreti si dotano di nuove e potenti tecnologie che permettono di identificare, controllare, monitorare qualsiasi spostamento di ognuno di noi, intercettandone le comunicazioni, possiamo davvero credere che non si riesca a bloccare il traffico e lo spaccio degli stupefacenti? La realtà non è che non si riesce, ma che non si vuole. Ai più alti livelli delle élites mondiali si è infatti deciso, come rivela Brzezinski nel suo testo, di implementare il “controllo biochimico della mente”, evidentemente anche attraverso droghe legali (psicofarmaci) e illegali (eroina, cocaina, crack e quant’altro).

[1] Guida agli ufficiali per i rilievi biometrici in Afghanistan
https://publicintelligence.net/call-afghan-biometrics/

Fonte: 
scienzamarcia blog
http://www.tankerenemy.com/2014/10/lera-tecnotronica-secondo-zbigniew.html#.VzbW4mthiK1

Pubblicato da mobertos

La nostra società è dominata da gente folle che persegue scopi malati. Penso che veniamo gestiti da fanatici con obiettivi fanatici, ed è probabile e che sarò io ad essere considerato pazzo per quello che ho deciso di postate qui sul blog "Esci dal Cerchio". E' questa la cosa folle! La frase è di John Lennon che ho adattato. A lui devo il merito di una certa influenza durante la mia gioventù. Da giovane avevo tanta energia e il mondo degli adulti non mi piaceva; entravo sempre in conflitto con chi voleva impormi qualcosa. Perché loro sapevano! Fin da piccolo, avevo capito invece che per imparare dovevo vivere quella cosa in prima persona. Potevano dirmi quello che volevano ma se avevo deciso di farla, la facevo, a tutti i costi. Pensavo che dovevo sperimentare sulla mia pelle le nuove esperienza che mi scoprivo giorno dopo giorno. Come si può capire, apprendere, sbagliare, senza vivere l'esperienza in prima persona? Che forse un uomo non deve mai sbagliare? Da qui la mia innata capacità ad affrontare ogni esperienza anche pericolosa, senza paura, anche al di sopra delle mie reali capacità anche pagando in prima persona. Il rischio mi ha sempre affascinato.