Corte di Giustizia UE. No all’istallazione di una telecamera di videosorveglianza sulla casa diretta verso la strada: viola la privacy!

Proprio in questi giorni in cui scottanti casi di cronaca nera sembrano aver trovato soluzione grazie alla presenza di sistemi di videosorveglianza – anche privati –, arriva da Lussemburgo una decisione che limita l’uso di tali dispositivi. 

Con la sentenza n. C-212/13, depositata l’11 dicembre scorso, la Corte di Giustizia delle Comunità Europee proibisce l’utilizzo da parte di soggetti privati di videocamere di sorveglianza che inquadrino la pubblica via, in quanto contrastanti con le norme sulla tutela della privacy di cui alla Direttiva 95/46 (recepita nel nostro Paese con il D.lgs. 196/2003).

Tale pronuncia chiude un procedimento che, coinvolgendo 7 Stati Membri – fra cui l’Italia –, prendeva le mosse dal ricorso di un cittadino ceco il quale aveva installato una telecamera al di fuori della propria abitazione per individuare i vandali che da anni attaccavano la sua casa (ex: distruggendone i vetri con la fionda etc.). Identificati finalmente gli autori delle azioni criminali, e arrestati dalle Forze dell’Ordine, questi avevano però contestato la legalità delle registrazioni, ottenendo ragione presso l’Ufficio per la Tutela dei Dati Personali! Dopo un primo ricorso bocciato dalla Suprema Corte interna, il proprietario aveva adito la Corte Europea, (sfortunatamente) vedendosi dare ancora torto.

Secondo la ratio della sentenza europea, stante il fatto che dall’inquadratura della telecamera è spesso possibile risalire all’identità di un soggetto, la ripresa e la detenzione di tali immagini non è legittima senza consenso dell’interessato. 

E secondo gli eurogiudici non è neanche possibile applicare l’eccezione prevista dall’articolo 3 della direttiva in parola – ai sensi del quale sono esclusi dall’osservanza delle norme contenute nello stesso atto i trattamenti di dati personali effettuati da una persona fisica «per l’esercizio di attività a carattere esclusivamente personale o domestico» –, poiché le videocamere del caso in questione – come detto – puntavano anche (limitatamente) sulla strada.

Pertanto, le telecamere installate sull’esterno di un’abitazione privata nel cui occhio ricada – seppure di poco – la strada o  un qualsiasi altro luogo pubblico, vanno considerate illecite. 

La Corte, tuttavia, lascia uno spiraglio aperto per i cittadini che siano vittima di illeciti – come il proprietario ceco – affermando che i tribunali interni dovrebbero tenere conto degli interessi legittimi del responsabile del trattamento coinvolti nel caso, quali la tutela della vita, della salute e della famiglia.

http://www.studiocataldi.it/news_giuridiche_asp/news_giuridica_17140.asp

Pubblicato da mobertos

La nostra società è dominata da gente folle che persegue scopi malati. Penso che veniamo gestiti da fanatici con obiettivi fanatici, ed è probabile e che sarò io ad essere considerato pazzo per quello che ho deciso di postate qui sul blog "Esci dal Cerchio". E' questa la cosa folle! La frase è di John Lennon che ho adattato. A lui devo il merito di una certa influenza durante la mia gioventù. Da giovane avevo tanta energia e il mondo degli adulti non mi piaceva; entravo sempre in conflitto con chi voleva impormi qualcosa. Perché loro sapevano! Fin da piccolo, avevo capito invece che per imparare dovevo vivere quella cosa in prima persona. Potevano dirmi quello che volevano ma se avevo deciso di farla, la facevo, a tutti i costi. Pensavo che dovevo sperimentare sulla mia pelle le nuove esperienza che mi scoprivo giorno dopo giorno. Come si può capire, apprendere, sbagliare, senza vivere l'esperienza in prima persona? Che forse un uomo non deve mai sbagliare? Da qui la mia innata capacità ad affrontare ogni esperienza anche pericolosa, senza paura, anche al di sopra delle mie reali capacità anche pagando in prima persona. Il rischio mi ha sempre affascinato.